Nemici
Quella sera andai in un locale notturno con Akim. Nemmeno 5 minuti dopo, aveva già abbordato due ragazze e preso un privet. La stanzetta del privet era piccola e senza finestre, con tre grosi divani che prendevano tutti e tre i lati della stanza senza porte. Su quei divanetti, ci ritrovammo con le due ragazze avvinghiate. Akim era a suo agio! Io no! Mi sentivo in colpa per quello che avremmo fatto alle ragazze. Iniziò per primo Akim. La ragazza che stava con me non se ne accorse nemmeno. Allora mi nutrii pure io e le lasciammo lì, svenute, con meno sangue di prima... non si sarebbero ricordate niente e noi avevamo placato la bestia.
Dopo la serata, decisi di andare finalmente nel mio vecchio appartamento. Vista la viciananza dal locale, decisi di andare a piedi, da solo. Salutai Akim e mi incamminai verso casa.
Camminando, mi inoltrai all'interno di un mercato stabile. Vi erano decine e decine di bancarelle chiuse e nessuna anima viva... letteralmente! O almeno così credevo!
Mentre camminai, sentii discutere animatamente. Decisi di dare un'occhiata. Mi avvicinai verso la voce e vidi 2 persone parlare. Uno era ben vestito, con un cappotto marrone lungo e una ventiquattrore ai suoi piedi, l'altro era un punk-boy, vestito di pelle, calvo e pieno di piercing e tatuaggi. Quando arrivai, riuscii a sentire le parole del ragazzo punk.
"I soldi sono tutti qua! Ora tira fuori la merce!"
"E dentro la valigetta!" disse l'uomo vestito bene "Prendila, è tutta tua!"
Il ragazzo punk si chinò verso la valigetta in modo famelico e se la prese in braccio. Guardò l'uomo davanti a se con sospetto. L'altro rimaneva troppo calmo! Poi, però, decise di aprire la valigetta. Ci fu uno sbuffo bianco che, alla distanza a cui stavo, mi procurò una forte nausea. Il ragazzo punk, invece, rimase immobilizzato, completamente. Lasciando cadere la valigetta.
"Che cazzo mi hai fatto?" chiese il ragazzo punk. I suoi occhi erano spalancati.
"Mi dispiace, mi caro 'succhiasangue'!" la voce dell'uomo divenne, d'un tratto, colma di disgusto. La cosa più strana, però, fu che non mi ero accorto dei loro odori. In effetti, il ragazzo era un vampiro, mentre l'altro sembrava umano. Ma aveva qualcosa che non andava.
"Quello che hai inalato è una polvere alchemica paralizzante!" continuò a dire l'uomo "Sai che vuol dire questo? LO SAI?!?!" urlò
"N-no, non lo s-so!" rispose, ora preoccupato e balbettante, il ragazzo "T-ti, prego! No-no ucci-cidermi!" dalle orbite del punk, iniziarono a lacrimare sangue. Sembrava disperato.
"Ahahahah!" rise l'uomo ben vestito, con una risata isterica e raggelante. Aveva qualcosa di macabro nella sua voce "Mi dispiace, ma non posso soddisfare il tuo desiderio!" detto questo, gli posò una mano sulla faccia e disse "Saluta mio padre all'inferno!" e iniziò a recitare una strana nenia dalle parole sconosciute, arcane. Non sapevo cosa stava dicendo, ma era chiaro che non c'era niente di buono nelle sue parole e che era meglio per me correre. Ma ero bloccato, immobilizzato. Le mani invisibili della paura e della curiosità mi trattenevano sul posto.
Poi, il terrore! La nenia terminò proprio mentre, da dove era la mano dell'uomo, uscirono delle fiamme. Il ragazzo iniziò a prendere fuoco. Le fiamme erano stranamente gialle e luminose. Iniziò a consumarsi come un foglio di carta si consuma col fuoco. In pochi interminabili secondi, del ragazzo non rimase nient'altro che un mucchietto di cenere.
Fu allora che la presa della curiosità mi lasciò e che le mani invisibili della paura iniziarono a spingermi via. Fu allora che mi voltai e scappai. Corsi a più non posso. Vantaggio della morte è la mancanza di stanchezza. Sentivo il dolore alle gambe e sul petto, ma continuavo a correre, spinto dalla paura. Arrivai nell'edificio dov'era il mio appartamento ed entrai di corsa, chiudendo subito la porta, poi salii le scale verso la mia stanza e feci lo stesso.
Chiusi tutte le finestre con le persiane, evitando di far entrare qualsiasi forma di luce. Chiusi il portone d'ingresso a chiave! Chiusi anche la prota della mia stanza. E rimasi lì. Era evidente: i vampiri avevano dei nemici. Ero in continuo rischio di vita... anzi, di morte!
Rimasi li tutto il giorno e il giorno seguente. Non ne uscii per tutta la notte. Non ne vedevo il motivo. Ma poi, la seconda notte, mi arrivò un sms. 'La coterie si riunisce, cerca di esserci. Akim.'... dovevo uscire! Ma avrei avuto il coraggio di uscire?
Ecco i link delle parti precedenti:
Parte 1
Parte 2
Parte 3